Accade spesso che la carta prepagata PostePay, fornita dalle Poste Italiane Spa, venga clonata e, di conseguenza, vengano effettuati dei prelievi illeciti, talvolta anche di somme consistenti.
Gli utenti/consumatori subiscono, in tali casi, oltre al danno di vedersi "rubare" i propri risparmi, anche la beffa poichè Poste Italiane oppone un deciso diniego alla richiesta di rimborso di tali somme.
Ebbene, Poste Italiane Spa, in qualità di depositaria a titolo oneroso, è tenuta al rimborso di tutte le somme illecitamente prelevate, anche se sostiene di non essere responsabile e di aver adottato tutte le misure necessarie per evitare il verificarsi della frode.
Anche nel caso di clonazione del bancomat postamat, il principio è lo stesso: Poste Italiane deve predisporre un sistema di sicurezza tale da impedire il fenomeno del c.d phishing e l’introduzione di soggetti hackers nel suo sistema informatico. A Poste Italiane è, infatti, richiesta una particolare diligenza, c.d. aggravata, superiore alla diligenza media, svolgendo attività professionale.
Chiaramente il titolare della carta non deve cedere la stessa a terzi nè comunicare i propri codici segreti, avendone sempre cura.
In tali casi è consigliabile:
– bloccare la carta,
– richiedere un estratto conto con le ultime operazioni,
– sporgere formale denuncia presso una qualsiasi caserma dei carabinieri,
– inviare una lettera di reclamo a Poste Italiane, chiedendo il rimborso delle somme illecitamente prelevate.
Nel caso di risposta negativa, il consumatore non deve scoraggiarsi e rinunciare a tutelare i propri diritti, poichè il rimborso è dovuto.
Per maggiori informazioni ed assistenza rivolgersi a:
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