La pillola dei cinque giorni dopo è molto più efficace, ma 7 ginecologi su 10 non la prescrivono a causa dell’obbligatorietà del test di gravidanza.

A 5 mesi dall'immissione in commercio della nuova pillola dei cinque giorni dopo la SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione) ha effettuato una ricerca che ha coinvolto un campione di 200 ginecologi, equamente distribuiti sul territorio e nelle diverse strutture sanitarie (ospedali, consultori e studi privati), per verificare l’accessibilità del farmaco.
I risultati meritano una riflessione. Infatti, nonostante sia un farmaco che offre alle donne una maggiore efficacia contraccettiva - fino a 3 volte superiore della precedente pillola del giorno dopo, se assunta entro le prime 24 ore e fino a 2 volte di più, se assunta entro le prime 72 - ben 7 su 10 ginecologi, hanno difficoltà a prescriverla a causa dell’obbligatorietà indiscriminata del test gravidanza sulle urine o su sangue con dosaggio beta-Hcg che deve essere effettuato prima della prescrizione. Quest’obbligo indiscriminato del test di gravidanza, rende irrilevante la competenza medica e scientifica dello specialista. D’altra parte, è ovvio che, come hanno inteso gli enti regolatori internazionali, se il medico ha dei dubbi o delle perplessità, è lui stesso a richiedere il test, anche quando non necessario per la prescrizione.