“Gli impianti fotovoltaici non degradano l’ambiente” … un’ enorme soddisfazione per i proprietari di un edificio nel trevigiano che avendo deciso di installare un impianto fotovoltaico integrato con il tetto situato in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico si erano trovati bocciato il progetto.
Presentando ricorso per l’installazione dell’impianto fotovoltaico sul tetto il Tar del Veneto ha accolto l’istanza ed ha emanato la sentenza 48/2012 dichiarando che, nel caso specifico, l’installazione di impianti fotovoltaici su tetti civili-residenziali, sono ammessi anche nelle zone vincolate alle restrizioni dell’autorizzazione paesaggistica.
“Il vero investimento sarà nel futuro dei nostri figli” – parla Mario Zannetti, Presidente dell’azienda veronese ProfitSolar SpA, e prosegue : "In futuro, un aspetto importante delle costruzioni sarà la sua caratteristica energetica. La strada è ancora lunga ma se lavoriamo bene, insieme, oggi, nulla potrà fermare il progresso e lo sviluppo del settore energetico a favore di un futuro più sano e pulito per tutti.”
Lo spirito che deve far muovere l’installazione di un numero sempre maggiore di impianti fotovoltaici, dev’essere quello definito come lo “spirito del contadino”.
Un contadino pianta un albero consapevole del fatto che i frutti nutriranno i suoi figli, i quali porteranno avanti il suo lavoro e a loro volta nutriranno i nipoti e i pronipoti e così via.
Incentivare, istruire e sensibilizzare anche le stesse Realtà Comunali a favore dell’installazione di un numero sempre maggiore di impianti fotovoltaici sul territorio è importante e fondamentale per un futuro più sano e più pulito grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
"Credo fortemente in questo settore che rappresenta la possibilità di avere un futuro migliore. Come azienda non ci fermeremo solo al fotovoltaico, ci occuperemo di altre tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, come l’eolico, le biomasse, la geotermia e altre nuove forme di approvvigionamento d’energia.
Il nostro compito, ora, è di convertire l’esistente."