Fiera di Mirandola 2013: quando il divertimento si fa Social.

Il 2013 rappresenta l’anno del Digital per eccellenza, anno che ha visto crescere notevolmente le azioni di aziende e società nel settore del Web Marketing e del Social Media Marketing.

Quest’ultimo, infatti, ha la grande capacità di mettere in stretto contatto da un lato istituzioni, imprese, enti e dall’altro utenti, persone, individui: il Social, in altre parole, è in grado di creare una relazione solida e duratura, se ben creata e gestita, fondamentale per fare branding e parlare alla propria audience di riferimento.
Esistono, tuttavia, delle regole: engagement, coinvolgimento, partecipazione. Il cuore del Social è l’engagement, vale a dire il coinvolgimento massimo degli utenti nelle azioni web intraprese dalle aziende, dagli enti, dalle istituzioni: l’obiettivo è parlare “one-to-all”, facendo sentire i soggetti parte integrante della community.

Questi principi valgono in primis per Facebook. Certo, quando si pensa ai Social, si pensa immediatamente a Facebook. Ed è naturale, dato che Facebook è il primo Social Networks utilizzato.

La Fiera di Mirandola, infatti, non poteva non cimentarsi in Facebook, ma ha deciso di utilizzare anche Twitter, Instagram e Youtube con l’obiettivo di condividere i contenuti virali.
Su Facebook e su Twitter è previsto contenuto originali sia di testo che di immagini; Instagram verrà utilizzato per attività di social sharing di tutte le immagini che caratterizzeranno la fiera (l’hashtag ufficiale di Twitter e Instagram è #fieramirandola); Youtube, infine, sarà destinato ai video virali che verranno girati e caricati durante i giorni della fiera.

D’altronde, era praticamente d’obbligo questa impronta Social conferita alla Fiera di Mirandola, la città di Giovanni Pico: non è forse vero che esiste una correlazione tra la logica dei Social Networks da un lato e la base del pensiero filosofico di Giovanni Pico dall’altro?

I Social Networks, infatti, fondano e motivano la loro esistenza e il loro utilizzo virale sulla condivisione delle informazioni, delle notizie, dei saperi di una miriade di soggetti. Le parole chiave dei Social Networks sono, quindi, la condivisione del “sapere”, la partecipazione attiva, l’unione e la fusione di diverse conoscenze, l’integrazione di diversi stili di comunicazione e di differenti linguaggi.
Da questo punto di vista, la filosofia di Giovanni Pico non si discosta certo di molto dalla filosofia dei Social Networks: il sincretismo di Pico, il suo pensiero di una commistione e intersecazione dei saperi, in grado di abbattere ogni confine spazio-temporale, è assimilabile alla potenza del Social.
Tutto il sapere, tutte le informazioni, tutte le conoscenza possono infatti essere condivise e riunite sotto un unico grande tetto, costituito non da tegole ma dai vari canali Social.

 

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