Collettiva d’arte I Colori del paesaggio con il pittore del mare Gilberto Piccinini

www.gilbertopiccinini.com

La mostra nella barchessa di Villa Quaglia a Treviso.

Mostra “I colori del paesaggio” con gli artisti: Aletto Sara, Bet Giovanni, Bortolussi Andrea, Bovi Roberto, Caruso Francesco, Cosseddu Francesco, De Marco Francesco, Delsoldato Romano, Di Cola Alessandro, Di Giacomo Carlo, Doria Paola, Inihcorr, Martino Giulia, Massarenti Gianfranco, Mirri Fiorenzo, Ninotti Nino, Padovan Franco, Parentela Fausto, Piccinini Gilberto, Raimondi Luca, Rota Pamela, Salvatore Riccardo, Stella Marco, Svagelj Sara, Verre Carmine
La pittura di paesaggio risponde a uno sviluppo storico della percezione sensoriale e della sensibilità, si inserisce in una storia della ricezione. Il paesaggio in quanto soggetto artistico, non turba in alcun modo i nostri processi mentali, anzi favorisce la inflessione, anche quando i nostri pensieri sembrano opporre una certa “resistenza” ai suoi stimoli superficiali. Questo genere pittorico ha a che fare, in modo affascinante, con le immagini del mondo, che dal canto loro conferiscono espressività alle peculiarità culturali. Non esiste albero,  roccia edificio, corrente d’acqua, cielo, sassi nè filo d’erba che non esiga studi specifici. L’artista paesaggista per creare un’opera d’arte deve trascendere la propria conoscenza delle forme e dei fenomeni attraverso l’assoluta padronanza che gli permette di comprendere, e poi di rendere a livello pittorico, le emozioni che essa racchiude e i sentimenti che suggerisce. In un paesaggio le forme del reale sarebbero ben poco “artistiche” se la natura non le imbevesse del suo carattere e dei suoi fenomeni generatori di impressioni visive e soprattutto di stati d’animo. Fondamentale è in queste opere rivendicare la qualità dell’osservazione e quelle dell’immaginazione, conciliando lo sguardo realistico con l’intuizione soggettiva e difendendo perciò la necessità della narrazione e dei soggetti importanti introducendo la nozione di “credibilità” destinata ad inquadrare fortemente le potenziali derivate dell’invenzione creativa. Per Nicolas Poussin “l’arte non è cosa diversa dalla natura”. Il suo pensiero era che l’arte, identificandosi materialmente, formalmente e carnalmente con la natura, non dovesse in alcun caso omettere le infinite possibilità di invenzione della mente e della sensibilità dell’uomo. In tutte le opere di questi artisti si manifesta una realtà estetica che consiste in 4 cose: la materia, l’idea, la struttura e lo stile; la materia assimilata dallo sguardo realistico portata sulla natura; l’idea completamente contenuta ed espressa dall’immaginazione dell’artista; la struttura e lo stile, interamente portati dall’esperienza, dal mestiere e dal lavoro. Gli artisti interpretano la natura con spontaneità e secondo il proprio sentimento personale, distaccandosi completamente da ciò che si conosce dai maestri antichi e dei pittori contemporanei. Appare evidente che in quadro di paesaggio, come del resto nella realtà, l’intervento dell’uomo: campi, sentieri, mulini, villaggi, ponti e pascoli affiancano sempre i fiumi e le foreste e le pianure incolte, le radure e le colline, i pittori contemporanei arricchiscono la loro descrizione paesaggistica di un discorso filosofico o morale latente, sviluppato proprio nella giusta opposizione di questi differenti tipi di materia. 

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento