Se non vi sono problemi dermatologici specifici, se quindi non c’è l’esigenza di acquistare prodotti dalle particolari proprietà terapeutiche, l’acquisto di un prodotto di igiene/bellezza è mosso da considerazioni diverse rispetto al semplice rapporto qualità prezzo.
Secondo numerosi studi, infatti, risponde a un’esigenza di espressione di sé e del proprio stile di vita. Il prodotto di bellezza è ormai diventato un vero e proprio strumento di benessere, nel senso che fa stare bene con se stessi e quindi anche con gli altri. Scegliendo un prodotto piuttosto che un altro, inoltre, ribadiamo a noi stessi e comunichiamo agli altri quali sono i nostri valori. Valori che recepiamo e interiorizziamo dalla pubblicità, da un testimonial, da un marchio che in generale ci piace e in qualche modo “ci assomiglia”. Per questo da qualche tempo stiamo assistendo a un’impennata degli acquisti dei prodotti a “vocazione ecologica”. Prodotti cioè che promettono di non aggredire la pelle perché naturali e di non inquinare l’ambiente perché privi di sostanze dannose e realizzati con imballi da materiali riciclati o facilmente smaltibili. Attenzione però. A volte basta poco: tingere di verde una confezione non vuol dire che il prodotto sia “verde” davvero. E oggi i consumatori sono molto più attenti e consapevoli e non si accontentano di promesse generiche, anzi spesso verificano anche se l’azienda che “promette” prodotti eco-compatibili si comporta anche in maniera responsabile.
Quando acquistiamo un prodotto cosmetico spesso ci affidiamo alla competenza del personale ma è buona cosa sapere cosa ci mettiamo addosso… ecco alcune semplici regole per un acquisto oculato.
Leggere l’INCI: ossia l’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, l’elenco degli ingredienti dei cosmetici, obbligatorio dal 1997 per tutti i prodotti. Al primo posto è indicato il componente contenuto in quantità maggiore, fino a quello presente in percentuale più bassa.
Fare attenzione alla presenza di conservanti, parabeni o allergeni: la normativa vigente è molto rigida e non consente l’inserimento nel mercato di prodotto che possiedono anche se solo in quantità infinitesimale un ingrediente non conforme.