Le malattie cardiovascolari dovute ad aterosclerosi e sue complicazioni (infarto del miocardio ed ictus) sono la principale causa di mortalità in Italia e nei paesi occidentali.
La prevenzione dell’aterosclerosi e delle sue complicanze è uno degli obiettivi più importanti della ricerca biomedica contemporanea.
Per questo sono numerosi gli studi scientifici che indagano questa condizione.
Una delle cause di progressione dell’aterosclerosi oltre ad alterazione metaboliche quali diabete, ipercolesterolemie ed obesità, cioè condizioni spesso associate ad insulino-resistenza, è l’infiammazione cronica dei vasi sanguigni, in particolare dei grandi vasi come l’aorta.
Il team del Prof. Stefano Fiorucci, Professore Associato di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Perugia e Responsabile del Laboratorio di Gastroenterologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, ha realizzato un importante studio sul farmaco maraviroc.
Il maraviroc è un farmaco antivirale fino ad oggi usato nel trattamento dell’ infezione da virus HIV ma che ha ampie prospettive terapeutiche in are non legate all’ infezione virale di un dei recettore di membrana (CCR5) usatodal virus dell’HIV per infettare le cellule immunitarie.
Lo studio condotto dal team del Prof. Stefano Fiorucci in collaborazione con il prof. Franco Baldelli entrambi dell’ Università di Perugia, pubblicato il 28 maggio 2013 sulla prestigiosa rivista Circulation, la principale rivista di cardiologia del mondo pubblicata dall’ American Heart Association ( ha dimostrato che il maraviroc, può ridurre l’infiammazione vascolare e quindi prevenire la formazione di aterosclerosi in un modelli murini.
L’attivazione del recettore CCR5 sembra essere coinvolta nello sviluppo dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari, e sembra essere responsabile dell’aumentato rischio di malattie cardiovascolari nei pazienti HIV, in particolare di quelli esposti a terapia antiretrovirale.
Lo studio del Prof. Stefano Fiorucci ha dimostrato che il maraviroc non solo è in grado di ridurre la progressione spontanea di aterosclerosi in un modello animale caratterizzato da dislipidemia e insorgenza spontanea di aterosclerosi, ma anche di contrastare gli effetti collaterali (aumento della progressione aterosclerotica e di infiammazione sistemica) di un altro farmaco antiretrovirale quale il ritonavir.
Il risultato di questo studio suggerisce che, il trattamento con maraviroc di pazienti ad alto rischio cardiovascolare potrebbe essere protettivo nei confronti dell’insorgenza della malattia aterosclerotica e delle sue complicanze.
Ulteriori studi clinici sono necessari per confermare questo effetto benefico.