La tempestività è fondamentale nel trattamento della cardiopatia ischemica acuta ancor più per le donne che vengono colpite più gravemente degli uomini.
Al personale sanitario – confermano dal reparto di Cardiologia di Maria Cecilia Hospital (Cotignola), ospedale di GVM Care & Research il gruppo di cui è Presidente Ettore Sansavini – viene richiesto di curare tempestivamente e con ‘aggressività’ questa malattia.
Partiamo dalla considerazione che si tratta di una patologia per la quale la letteratura medica evidenzia molte differenze tra uomini e donne. Ci sono infatti differenze sia cliniche sia terapeutiche che riguardano il cosiddetto STEMI (ST Elevation Myocardial Infarction), quella cardiopatia riconoscibile per il suo “tracciato” già in fase di elettrocardiogramma che è la prima fonte di valutazione del paziente con sospetto infarto in corso.
Le differenze si evidenziano nella sintomatologia, nelle complicanze e nella riabilitazione.
Per quanto riguarda i sintomi, quando insorgono, le donne ricorrono ad un parere medico in ritardo rispetto agli uomini (in media 66 minuti contro 44). Questo probabilmente perché si ha ancora la convinzione che l’infarto del miocardio sia una malattia che colpisce soprattutto gli uomini. Per le donne si impiega inoltre più tempo dal momento dell’ingresso in ospedale fino all’inizio della riperfusione miocardica (in media 45 contro 40 minuti). A questo si aggiunge che mediamente le donne sono più anziane rispetto agli uomini (età media 69 anni contro 61).
Infine le complicanze sono maggiori nelle donne tanto che in generale hanno una più alta percentuale di mortalità intraospedaliera (9% contro il 4,4%) e infine la riabilitazione post STEMI viene raccomandata piuttosto agli uomini (47%) che alle donne (27%). Il ritardo nella terapia dello STEMI è strettamente correlato alla mortalità causata da questa patologia.
Quando viene riscontrata nelle donne dunque è ancora più rilevante il fattore tempo: dall’insorgenza dei sintomi, ogni minuto che passa è fondamentale per il risultato della terapia.