Nuove norme, altri obblighi per noi cittadini. E’ più facile accettarle se comprendiamo e condividiamo il perché. Iniziamo col dire che l’”origine” dell’obbligo è la direttiva 2012/27/UE che stabilisce delle misure, da adottare in tutti i paesi dell’Unione Europea, che hanno il fine di conseguire entro il 2020 determinati risultati, tra i quali la riduzione del 20% del consumo di energia nell’area in questione. Il fatto che in quest’ultima ben il 40% dei consumi siano proprio relativi agli edifici implica che una riduzione in questi ultimi contribuirà sensibilmente all’obbiettivo da raggiungere per la fine del decennio in corso.
Ecco allora che il D.Lgs n.102 del 4 luglio 2014 impone (art.9, comma 5) ai condomìni con riscaldamento centralizzato, con due o più unità immobiliari, l’installazione entro il 31 dicembre 2016 di contatori individuali per misurare l’effettivo consumo di calore. E qui va fatta una precisazione; il tipo di contabilizzazione “da preferire” è quella “diretta”, ovvero quella che si ottiene misurando la quantità di acqua che trasporta il calore e il salto di temperatura tra prima e dopo aver ceduto il calore all’ambiente da riscaldare. Solo se questo tipo di contabilizzazione del calore non è possibile tecnicamente o non conveniente dal punto di vista economico (cioè se i costi di installazione non sono compensati dai risparmi conseguibili; il criterio per valutare ciò viene fornito dalla UNI EN 15459) allora si deve installare un <<sistema di termoregolazione e contabilizzazione>> su ciascun radiatore. E in questo tipo ricade proprio l’impianto di riscaldamento centralizzato che più di frequente si incontra negli edifici delle nostre città, cioè quello caratterizzato da una distribuzione a colonne montanti. Ecco perché la maggioranza degli interventi consisterà proprio nell’installazione di “valvole termostatiche” e di “ripartitori”.
Ma non si pensi alla “valvola termostatica” come a un onere supplementare imposto a chi ha la sfortuna di avere un impianto a colonne montanti, tutt’altro! Se la contabilizzazione induce a una responsabilizzazione dell’utente, le valvole sono il mezzo per poter di fatto ottimizzare l’utilizzo del radiatore e questo (ciò sfugge a molti) non solo grazie al fatto al fatto che possiamo impostare la temperatura della stanza a piacimento. Altrettanto importante è il fatto che la valvola termostatica installata su ciascun radiatore garantisca anche la regolazione con l’efficienza più alta possibile. Grazie ad essa è possibile sfruttare infatti i cosiddetti apporti di calore gratuiti che interessano ciascun vano; il sole, la presenza di persone, elettrodomestici etc. elevano la temperatura a valori eccessivi e normalmente ciò induce ad aprire la finestra. La valvola termostatica invece in tali casi ridurrà o annullerà l’emissione di calore del radiatore (che potrà diventare infatti totalmente freddo!) e questo a favore contemporaneamente del benessere e del risparmio (per un uso ottimale delle valvole termostatiche http://www.condominisicuri.it/doc/valvole-termostatiche_perch%C3%A8-fanno-risparmiare.pdf).
I ripartitori invece consentiranno una contabilizzazione “indiretta” del calore assorbito da ciascun radiatore, definita tale in quanto non verrà rilevato direttamente il numero di kWh (unità di energia alla quale è possibile attribuire un costo) ma un numero che consente solo di ripartire equamente il costo della spesa totale relativa a tutti i radiatori dell’edificio (ecco perché si chiamano ripartitori). Il corrispondente consumo in kWh e quindi il corrispettivo economico potrà essere invece calcolato esclusivamente in base alla UNI 10200:2013, come imposto dal D.Lgs n.102 del 4 luglio 2014 il quale prevede (art.16, comma 8) sanzioni amministrative da 500 a 2.500 euro per i condomìni che utilizzino qualsiasi altra modalità; La UNI 10200:2013 fornisce inoltre i criteri per il calcolo e la suddivisione dei cosiddetti “costi involontari”, che includono quelli inerenti il riscaldamento di locali comuni, la conduzione e manutenzione ordinaria dell’impianto, la gestione del servizio di contabilizzazione e in ultimo, ma non per importanza, le dispersioni della rete. A queste infatti la nuova UNI 10200 pone finalmente un’attenzione particolare proponendo un metodo univoco per ripartire questo costo significativo il quale, molto spesso e all’insaputa dei condòmini, viene ripartito in modo iniquo e quindi a discapito di alcuni. In sintesi la UNI 10200:2013 fornisce i criteri di progettazione (obbligatoria) del sistema di contabilizzazione e i criteri con cui ogni spesa inerente al riscaldamento centralizzato va calcolata e ripartita, rendendo così la vecchia tabella millesimale del riscaldamento per “potenza installata” illegittima.
Per saperne di più: http://www.condominisicuri.it/contabilizzazione-condominio-sopralluogo-e-perizia.aspx