Nell’ambito cosmetologico il problema della pelle disidratata e’ forse uno dei piu’ sentiti. Tante le variabili da considerare per decidere il suo trattamento. In questo articolo sono descritte a grandi linee le principali categorie e sostanze utilizzate nella formulazione di emulsioni di trattamento.
Il contenuto idrico dello strato corneo, che dipende dagli strati epidermici sottostanti e dall’ambiente esterno, consiste nell’acqua legata alle proteine e ai lipidi interlamellari. L’integrità della componente lipidica di superficie, come delle proteine di cheratinizzazione, è essenziale per lo svolgimento della funzione fisiologica di barriera. Quando l’idratazione è adeguata lo strato corneo svolge efficacemente tale ruolo, opponendosi all’eccessiva evaporazione; viceversa, in caso di disidratazione, la cute risulta carente in termini di plasticità ed elasticità ed inoltre non è più cosi efficace nell’impedire la penetrazione di sostanza estranee, irritanti o allergizzanti.
Il trattamento cosmetico idratante ha l’obiettivo di sostenere e implementare lo stato di equilibrio della pelle, reintegrando, in modo più o meno prolungato nel tempo, il contenuto ottimale di acqua e di sostanze “pro-idratazione”, scarsamente presenti in caso di fattori esterni sfavorevoli ( freddo intenso, bassa umidità, detersione aggressiva) e tipicamente nei soggetti atopici.
Di seguito sono descritte a grandi linee le principali categorie e sostanze utilizzate nella formulazione di emulsioni di trattamento.
Osmoprotettori:
Gli osmoprotettori ad esempio, trimetilglicina, trealosio, taurina ed ectoina, sono delle molecole che favoriscono e promuovono l’idratazione cellulare, ubiquitarie nei mondi animale e vegetale. Si oppongono allo stress osmotico delle cellule conseguente a stati di secchezza eccessiva o ecessiva umidità, agendo da volano di coordinazione dell’acqua. La trimetilglicina, in particolare, per la sua azione idrocoordinante e il potere stabilizzante della membrana mucose, è un efficace ingrediente idratante e riparativo.
Emollienti:
Gli oli che presentano delle formulazioni non schiumogene e che sono costituite spesso da olio di vaselina ( recentemente , i Gemseal che rappresentano una moderna alternativa all’utilizzo dell’olio di vaselina nei prodotti dermocosmetici ) miscelato con oli vegetali, ad esempio, quelli di mandorle dolci, germe di grano e borragine. In merito ai componenti lipidici, si prediligono oli vegetali spremuti a freddo e particolarmente ricchi di acidi grassi polinsaturi ( linoleico, linolenico, ecc). A livello cutaneo infatti, queste catene grasse insature, hanno un ruolo fondamentale nell’equilibrio delle membrane cellulari e in situazioni di carenza sono evidenti aridità, secchezza e perdita d’elasticità, fino anche a screpolature e massiva desquamazione.
Oltre agli oli vegetali, emulsioni e unguenti anidri per la pelle atopica si avvalgano delle proprietà emollienti e protettive dei burri, miscele di trigliceridi che si trovano allo stato pastoso a temperatura ambiente. Tra questi, sicuramente il più usato è quello di karitè che, oltre all’elevato potere emolliente e antidisidratazione, apporta derivati triterpenici (lupeolo, alfa e beta amirina) con dimostrata azione antinfiammatoria. Tra l’altro, per l’elevato profilo di innocuità, è da considerare un ingrediente lipidico ideale per prodotti destinati a pelli delicate e sensibili.